Attacchi di panico e cuore: la sindrome di Takotsubo

28
set
2023
Le persone che soffrono di ansia riscontrano alcuni sintomi come sudorazione, battito cardiaco accelerato, vampate di calore, tremori.

Come capire se quello che sta subendo è un attacco di panico o un infarto?

Solitamente chi ha un attacco di panico riscontra un terrore e una paura improvvisa in abbinamento a palpitazioni e dolori al torace. Questa sensazione di dolore spesso si verifica al centro del petto, che terminano in un tempo che varia dai 5 ai 30 minuti. Chi ha un infarto avverte in maniera graduale nell’arco di diversi minuti una sensazione di dolore o oppressione al torace e alla parte superiore del corpo.

Il dolore può anche riscontrarsi nella zona del petto o coinvolgere anche le braccia, le spalle o la mascella. I sintomi possono durare per un minimo di 15 minuti e continuare per diverse ore. La sindrome di Tako-tsubo,  conosciuta come sindrome del cuore spezzato o cardiomiopatia da stress, può essere causata da situazioni stressanti e da forti emozioni.

I sintomi principali simulano quelli di un infarto e includono dolore al torace e respiro corto. L’innesco può sopraggiungere dopo eventi negativi o situazioni di ansia e preoccupazione, come lutti, divorzi, licenziamenti.

È stata descritta per la prima volta in Giappone nel 1990. La sindrome colpisce una parte del cuore, interrompendo temporaneamente la sua normale capacità di pompare sangue.

L’elemento particolare è la forma assunta dal ventricolo sinistro del cuore, che cambia conformazione rispetto allo stato fisiologico: l’estremità finale si arrotonda, mentre la punta si assottiglia, assumendo la forma di un recipiente usato in Giappone, una trappola per polpi, da cui la sindrome prende il nome, Tako-tsubo.

Le complicazioni che provoca sono curabili e, se si interviene in tempi rapidi e con le giuste terapie, la condizione di solito guarisce senza conseguenze di lunga durata. In un primo momento si è pensato che la sindrome da cuore infranto fosse assolutamente benigna, ma i dati emersi nel corso degli anni hanno dimostrato che non è proprio così.

Tuttavia solo in rari casi è stata accertata come causa di morte. La prognosi è solitamente buona, con una guarigione nel 96% dei casi. La funzione ventricolare comincia a recuperare le proprie capacità in un paio di giorni, con un ritorno alla normalità nel giro di 3-4 settimane.

Più del 90% delle persone colpite dalla sindrome di Tako-tsubo sono donne dai 58 ai 75 anni di età (il rischio è più elevato dopo la menopausa).

Anche i lunghi e ripetuti lockdown dovuti al Covid-19, nonché la percezione di pericolo e non controllo, hanno fatto emergere un aumento dell’incidenza della sindrome da cuore infranto.

Non è ancora chiara la causa effettiva di questa condizione, ma si ritiene che un ruolo importante possa essere rivestito dalla scarica di ormoni dello stress rilasciata in seguito all’attivazione del sistema simpatico del sistema nervoso autonomo, causata da un evento fisico o emozionale particolarmente intenso.

Quest’ultimo dunque innescherebbe un elevato rilascio di cortisolo e catecolamine (come adrenalina e noradrenalina). L’eccessivo livello di catecolamine sembrerebbe portare a un aumento nella concentrazione di calcio a livello intracellulare, che comporterebbe un malfunzionamento del muscolo cardiaco. Le catecolamine hanno un effetto vasocostrittore, le coronarie e il microcircolo verrebbero così compromessi.

Una volta stabilito che la sindrome di Tako-tsubo è la causa dei disturbi avvertiti dalla persona, il medico prescrive la terapia da assumere in ospedale. Ovvero farmaci che aiutano a ridurre il carico di lavoro del cuore e a prevenire ulteriori episodi. Molte persone guariscono completamente entro un mese.

Potrebbero avere bisogno di sottoporsi a un ecocardiogramma di controllo ogni 4-6 mesi da quando hanno avvertito i disturbi, per verificare che non vi siano state conseguenze sul cuore e continuare ad assumere la terapia prescritta dal medico: nella maggior parte dei casi la cura dovrà proseguire per circa 3 mesi.

Oltre a tali tipi di interventi, i medici consigliano vivamente di rivolgersi a un esperto in tecniche di rilassamento e di gestione dello stress, per imparare ad affrontare e gestire in modo funzionale eventuali situazioni emotive intense e stressanti.