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Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”.
Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale?
Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
Questo processo richiederà uno sforzo anche da parte del personale medico e paramedico. Quali saranno le principali sfide da affrontare nella fase di transizione?
La transizione dal cartaceo al digitale richiederà un adattamento da parte di tutti gli attori coinvolti: medici, personale paramedico e cittadini. Sarà fondamentale fornire un’adeguata formazione al personale sanitario per gestire al meglio le nuove tecnologie e garantire che i pazienti, in particolare quelli meno avvezzi all’uso degli strumenti digitali, siano supportati. Come medici, abbiamo il compito di accompagnare questo cambiamento con sensibilità e attenzione, minimizzando le preoccupazioni e assicurandoci che nessuno venga lasciato indietro.
Durante un recente evento della Fondazione Aidr, il Sottosegretario Marcello Gemmato ha promesso l’attuazione di queste misure. Come valuta l’impegno del Governo in questa direzione?
L’impegno del Governo, e in particolare del Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, è da lodare. La decisione di rendere obbligatorie queste misure rappresenta un atto di grande responsabilità e visione, dimostrando una volontà concreta di semplificare il rapporto tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale. Come Fondazione Aidr, esprimiamo il nostro ringraziamento per questa iniziativa e ci impegniamo a sostenere il processo di implementazione, offrendo il nostro contributo per garantire il successo della transizione digitale.
Dottor Bisciglia, la pandemia di Covid-19 ha dimostrato l’importanza della sanità digitale. Quali lezioni possono essere applicate al contesto attuale?
La pandemia ci ha insegnato che la digitalizzazione può essere una risorsa indispensabile, soprattutto per garantire la continuità delle cure in situazioni di emergenza. Durante il periodo più critico, l’uso di strumenti digitali ha permesso di ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici e di assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili. Questo dimostra che il cambiamento verso il digitale non solo è possibile, ma può anche migliorare significativamente la qualità della vita delle persone.
Come Fondazione Aidr, quali sono i prossimi passi per promuovere questa trasformazione?
Il nostro obiettivo è duplice: continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questa transizione e supportare le istituzioni e il personale sanitario nel superare le eventuali difficoltà. Organizzeremo incontri formativi, campagne informative e momenti di confronto per rispondere a dubbi e preoccupazioni. Inoltre, ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative, perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore.
Dottor Bisciglia, un’ultima riflessione per i cittadini che si apprestano a vivere questa trasformazione?
Il passaggio dal cartaceo al digitale rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza e l’accessibilità del nostro sistema sanitario. Chiedo ai cittadini di accogliere con fiducia questo cambiamento e di collaborare con il personale medico per superare insieme eventuali difficoltà iniziali. La sanità digitale non è solo una questione tecnologica, ma un modo per costruire una relazione più semplice, diretta e umana tra cittadini e sistema sanitario. Insieme possiamo fare in modo che questa trasformazione sia un successo per tutti.
Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale?
Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
Questo processo richiederà uno sforzo anche da parte del personale medico e paramedico. Quali saranno le principali sfide da affrontare nella fase di transizione?
La transizione dal cartaceo al digitale richiederà un adattamento da parte di tutti gli attori coinvolti: medici, personale paramedico e cittadini. Sarà fondamentale fornire un’adeguata formazione al personale sanitario per gestire al meglio le nuove tecnologie e garantire che i pazienti, in particolare quelli meno avvezzi all’uso degli strumenti digitali, siano supportati. Come medici, abbiamo il compito di accompagnare questo cambiamento con sensibilità e attenzione, minimizzando le preoccupazioni e assicurandoci che nessuno venga lasciato indietro.
Durante un recente evento della Fondazione Aidr, il Sottosegretario Marcello Gemmato ha promesso l’attuazione di queste misure. Come valuta l’impegno del Governo in questa direzione?
L’impegno del Governo, e in particolare del Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, è da lodare. La decisione di rendere obbligatorie queste misure rappresenta un atto di grande responsabilità e visione, dimostrando una volontà concreta di semplificare il rapporto tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale. Come Fondazione Aidr, esprimiamo il nostro ringraziamento per questa iniziativa e ci impegniamo a sostenere il processo di implementazione, offrendo il nostro contributo per garantire il successo della transizione digitale.
Dottor Bisciglia, la pandemia di Covid-19 ha dimostrato l’importanza della sanità digitale. Quali lezioni possono essere applicate al contesto attuale?
La pandemia ci ha insegnato che la digitalizzazione può essere una risorsa indispensabile, soprattutto per garantire la continuità delle cure in situazioni di emergenza. Durante il periodo più critico, l’uso di strumenti digitali ha permesso di ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici e di assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili. Questo dimostra che il cambiamento verso il digitale non solo è possibile, ma può anche migliorare significativamente la qualità della vita delle persone.
Come Fondazione Aidr, quali sono i prossimi passi per promuovere questa trasformazione?
Il nostro obiettivo è duplice: continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questa transizione e supportare le istituzioni e il personale sanitario nel superare le eventuali difficoltà. Organizzeremo incontri formativi, campagne informative e momenti di confronto per rispondere a dubbi e preoccupazioni. Inoltre, ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative, perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore.
Dottor Bisciglia, un’ultima riflessione per i cittadini che si apprestano a vivere questa trasformazione?
Il passaggio dal cartaceo al digitale rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza e l’accessibilità del nostro sistema sanitario. Chiedo ai cittadini di accogliere con fiducia questo cambiamento e di collaborare con il personale medico per superare insieme eventuali difficoltà iniziali. La sanità digitale non è solo una questione tecnologica, ma un modo per costruire una relazione più semplice, diretta e umana tra cittadini e sistema sanitario. Insieme possiamo fare in modo che questa trasformazione sia un successo per tutti.